Microscope – Comporre una storia un pezzo alla volta

Esistono tantissimi giochi di ruolo  che trattano dei più svariati temi nelle più disparate modalità. Microscope è piuttosto unico nel suo genere, poiché  è sì un gioco di ruolo, ma ciò che lo rende uno strumento preziosissimo è la capacità di essere utilizzato per creare sceneggiature, mondi e ambientazioni. Proprio perché  in Microscope il focus del gioco è creare una storia dall’inizio alla fine e  fin qui tutto ok.  L’inizio e la fine della storia, però, sono definiti con la creazione iniziale condivisa,  tutto ciò che manca è quello che sta nel mezzo.  Qui  entra in gioco il microscopio,  cioè la capacità di ogni giocatore di inserire, all’interno dell’intervallo tra inizio e fine, un altro pezzo di storia, più o meno focalizzata su un evento preciso. Tutto questo viene fatto finchè tutti non saranno soddisfatti della storia che è stata creata, definendola a un certo punto conclusa. 

Un’esperienza inusuale, sicuramente, ma per quanto mi riguarda uno dei design più interessanti su cui ho messo sopra gli occhi .

Le Stat del gioco di Kit

Partecipanti: nessun narratore, da 2 a 5 giocatori, anche se brilla maggiormente con 3 o 4.

Durata: interamente a discrezione dei partecipanti. Potreste rimanere sulla stessa storia per sessioni e sessioni oppure concluderla  in una serata.

Complessità: 2 microscopi o lenti

Cosa mi serve?: manuale, penne o pennarelli e tanti foglietti su cui scrivere. Sono adatte  tessere riscrivibili  oppure lavagne magnetiche o addirittura programmi per organizzare progetti in digitale.

Obiettivo: creare una storia all’interno di un mondo creato sul momento, a vari livelli.

Genere: letteralmente qualsiasi cosa.

Contenuti: sceneggiature, world building.

PRO

Creazione di mondi: uno strumento che chiunque dovrebbe avere nel taschino se si diletta in creazione di ambientazioni, sceneggiature, trame. Funzionale, permette di creare in relativamente poco tempo un bello schema su cui lavorare poi nel dettaglio.

Poco da dire, molto da fare: le regole si spiegano praticamente da sole mentre si gioca, si comincia subito e si rimane impegnati dall’inizio alla fine.

Descrizione della Scena: il capitolo che tratta delle scene, che illustra come si creano e giocano, è un autentico capolavoro. Scritto bene, dettagliato e comprensibile.

Ti vergogni ad interpretare?: Questo gioco è adatto a chi non si trova a suo agio a interpretare un personaggio. Dato che si prendono in esame eventi da un punto di vista in terza persona, al di fuori delle scene è raro interpretare un personaggio e anche nelle scene non è detto che si debba parlare per chi si interpreta in prima persona.

CONTRO

Turnazione: quando si creano periodi, eventi e scene si procede facendo una di queste cose ogni volta (esclusa la Lente che può farne due). Se non si ha in mente cosa fare, il turno può rallentare un bel po’.

Stile differente: parliamoci chiaro, è un gioco dove sembra di giocare poco. Non è assolutamente così, ma potrebbe erroneamente darne l’impressione. È una esperienza diversa dal solito e come tale va trattata.

Deforestazione: se si usano carte, bigliettini o post-it il consumo di carta di questo gioco è decisamente impressionante. Se possibile meglio utilizzare materiali riscrivibili o un supporto elettronico.

Parole piccole: lenti, eventi, luce e ombra, frammenti di storie, retaggi.