Triangle Agency – Mantenere la realtà sotto controllo

di Caleb Zane Huett & Sean Ireland

 È decisamente insolito trovare un manuale che ti fa giocare mentre lo stai leggendo. Triangle Agency, mentre intrattiene narratore e il resto del tavolo con sessioni investigative al limite del senza senso, riesce proprio in questo, rendendo il manuale non solo un riferimento per le meccaniche e l’ambientazione, ma anche un vero motore del gioco stesso.

Le sessioni, infatti, con uno svolgimento a missioni in cui chi partecipa dovrà cercare di sistemare delle anomalie nella realtà, utilizzando a loro volta anomalie per controllarle e catturarle (se possibile), porteranno i personaggi a scegliere se stare dalla parte dell’Agenzia per la quale lavorano, da quella delle Anomalie o dalla parte di loro stessi. Il tutto senza possibilmente far collassare tutta la realtà che li circonda. Questi percorsi dei personaggi porteranno a sbloccare pezzi del manuale, con regole nuove, segreti incredibili e cose ancora più senza senso delle precedenti. Esilarante, ingegnoso e clamorosamente esagerato. Se vi piacciono Fringe, Control, X-Files, Men in Black, Triangle Agency vi darà un sacco di soddisfazioni.   

Le Stat del gioco di Kit

Partecipanti: 3-5 partecipanti, di cui uno dovrà occupare il ruolo di General Manager, il narratore

Durata: possibilmente campagne lunghe. La progressione dei personaggi è un motore fondante del gioco

Complessità: 1 triangolo o dado da 4

Cosa mi serve?: il manuale, almeno 6 dadi a 4 facce, schede e cancelleria varia

Obiettivo: salvare la realtà dalle Anomalie, che sono pericolose!… O no?

Genere: fantascienza, investigativo

Contenuti: indagini, anomalie, vita aziendale.

PRO

Manuale: un capolavoro,  sia di scrittura che di design. Non vorrei rovinare la sorpresa a nessuno ma davvero, leggere un manuale divertendosi come è capitato con questo non è per niente frequente.

Metagioco: giocare a scoprire il manuale, l’ambientazione e ciò che si cela dietro il velo delle Anomalie, mentre si svolgono le sessioni e le missioni è uno stimolo clamoroso a voler giocare ancora e ancora.

Caos: il sistema di accumulo del caos, che porta il General Manager a gettare addosso ai personaggi cose sorprendenti e pericolose, si accumula che è un piacere e rende le missioni decisamente interessanti. Provate a tenere il numero del caos visibile e cancellare il valore, spendendo i punti, senza dire immediatamente per cosa li spendete. L’ansia è assicurata!

CONTRO

La scheda: o meglio, le schede. L’interezza del materiale per un solo giocatore è veramente tanto, anche se c’è poco da scrivere e molte cose sono assolutamente utili, ci sono tanti fogli da tenere di conto. Cosa che rende l’esperienza da one shot decisamente difficile e costringe a eliminare alcuni aspetti del gioco.

La violenza risolve poco: siete abituati a menare qualsiasi cosa vi trovate davanti? A fare casino rivelando il vostro lavoro di controllo delle Anomalie senza preoccuparvi delle persone coinvolte? Avrete vita breve. Il gioco è pericoloso, ponendo però risalto sul mettere in pericolo più gli altri che voi stessi. 

Lunghezza: far provare questo gioco in una sessione corta non gli rende giustizia, nemmeno un po’. Abbiate pazienza, giocate una campagna e ve ne ricorderete in eterno.

Parole piccole: meriti e demeriti, leggi qua!, the cake is a lie, l’Agenzia fa schifo!